Soprintendenza ABAP dell'Area Metropolitana di Napoli

SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO PER L'AREA METROPOLITANA DI NAPOLI

Tomba a Tholos – Pozzuoli

Sul versante settentrionale dell’antica città di Cuma, all’interno dell’area conosciuta come ex fondo Artiaco, si conserva uno straordinario esempio di architettura funeraria: la cosiddetta tomba a tholos, un raro monumento databile tra la fine del III e gli inizi del II secolo a.C.

Scoperta nel 1902 dall’archeologo G. Pellegrini, e recentemente oggetto di nuove indagini e interventi conservativi, la tomba testimonia una fase tarda della necropoli cumana, in un momento in cui l’influenza sannitica aveva ormai soppiantato quella greca.

La struttura si distingue per la sua pianta circolare e la volta conica realizzata con tredici filari di blocchi di tufo accuratamente sovrapposti a secco. L’ingresso, orientato a sud e originariamente accessibile tramite una rampa di gradini scavati nel banco tufaceo, immette in una camera funeraria che conserva ancora parte dell’intonaco originario e tracce di decorazione pittorica. Internamente, la tomba presenta una banchina circolare e un articolato sistema di ricettacoli sepolcrali, tra cui un grande sarcofago con iscrizione in lingua osca che ne attribuisce l’uso alla gens Heia, famiglia di spicco nella Cuma ellenistica.

La monumentalità dell’opera e il reimpiego di blocchi provenienti da edifici più antichi suggeriscono un’intenzionale volontà celebrativa. La tholos fu infatti riutilizzata nel tempo e più volte violata, testimoniando una lunga frequentazione dell’area e una stratificazione di pratiche funerarie. Oggi, grazie agli interventi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, il monumento è stato messo in sicurezza e nuovamente indagato, restituendo dati preziosi sulla stratigrafia della necropoli e sulla sua evoluzione in età romana.

Questo eccezionale complesso rappresenta un punto di contatto tra forme architettoniche greche e influenze italiche, e costituisce un unicum nel panorama funerario dell’Italia meridionale.

Ultimo aggiornamento

12 Maggio 2025, 12:01