Villa di Ortensio Ortalo

La villa marittima di Quinto Ortensio Ortalo, il grande retore di età repubblicana, abbracciava l’intero banco tufaceo di Cento Camerelle e declinava, col suo insieme di terrazze e portici, dolcemente verso la Marina del Poggio e la Marina Grande di Bacoli, una costruzione enorme, dotata di immense peschiere che, una volta entrata a far parte della proprietà di Nerone, fu arricchita di un impianto termale ancora oggi riconoscibile.

La villa marittima di Quinto Ortensio Ortalo, il grande retore di età repubblicana, abbracciava l’intero banco tufaceo di Cento Camerelle e declinava, col suo insieme di terrazze e portici, dolcemente verso la Marina del Poggio e la Marina Grande di Bacoli, una costruzione enorme, dotata di immense peschiere che, una volta entrata a far parte della proprietà di Nerone, fu arricchita di un impianto termale ancora oggi riconoscibile.

Q. Hortensius non fu console ma anche uno dei massimi esponenti dell’arte oratoria romana del periodo repubblicano. Nato a Roma nel 114 a. C., da ricca e nobile famiglia plebea, fin da giovanissimo si dedicò all’avvocatura e prese attivamente parte alla vita politica, rivestendo numerose cariche pubbliche (questore, edile, pretore ed infine console). Cicerone, dalla sua Academia, così volle chiamare la sua villa posta tra l’Averno e le rive del mare di Lucrino, dedicherà a lui gli Hortensius.

Villa di Ortensio Ortalo

L’oratore dedicò molto del suo tempo libero alla piscicoltura allevando, nelle peschiere della sua villa, pesce di qualità come le spaventose murene e le triglie. Il sommo Orazio, a proposito delle triglie che negli allevamenti marini raggiungevano peso e dimensioni eccezionali, annotava: “Esalti, sciocco che sei, la triglia di tre libbre, che poi sei costretto a servire divisa un pezzetto ciascuno”. In epoca repubblicana il grande retore Quinto Ortensio Ortalo ospitò nella sua villa l’amico Marco Tullio Cicerone che definì, nelle Dissertazioni degli Academica Priora, tritone e incantatore di pesci l’anfitrione, per la passione che questi aveva per la piscicoltura.

Passata sotto l’egida del demanio imperiale e ampliata tra la fine del I secolo a. C. e gli inizi del secolo successivo, della villa fu ospite l’imperatrice Antonia Minore, madre dell’imperatore Claudio. Agrippina, nuora di Antonia Minore e sventurata madre di Claudio Nerone, fu ospite di questa straordinaria residenza pochi giorni prima di essere uccisa.

Dove si trova

Bacoli (NA) – Marina Grande

Informazioni utili 

Delimitata da boe, di proprietà del Demanio, è tutelata dalla Soprintendenza che provvedere alla sua periodica recinzione. Liberamente accessibile via snorkeling.

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Ultimo aggiornamento

21 Maggio 2024, 19:42