Villa Cuomo – Sant’Antonio Abate
Nell’ambito delle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico, la Soprintendenza ABAP di Napoli ha avviato una campagna di indagini diagnostiche sui dipinti rinvenuti durante gli scavi presso la villa rustica nota come Villa Cuomo, situata in via Casa Salese a Sant’Antonio Abate.

Le indagini comprendono tecniche non invasive in situ e analisi di laboratorio su microcampioni. Il primo intervento effettuato è stato l’esame mediante spettrofotometria XRF, volto a determinare la composizione elementare delle pellicole pittoriche. I risultati forniranno indicazioni cruciali sulla tecnica esecutiva e supporteranno la definizione della metodologia di intervento conservativo più appropriata.
Tra le pitture emerse, spicca una straordinaria scena di vendemmia, vivida testimonianza della cultura agricola e rituale dell’antica Roma. La rappresentazione mostra figure dinamiche intente a trasportare grappoli d’uva verso una tinozza di spremitura, in un contesto che trascende il lavoro agricolo per divenire celebrazione collettiva. L’iconografia richiama esplicitamente il culto di Dioniso/Bacco, dio del vino e della fertilità.
La villa, sepolta da tre metri di lapilli durante l’eruzione del 79 d.C., fu scoperta nel 1974 da Carlo Cuomo, che ne finanziò i primi scavi. L’edificio, parte del sistema rurale dell’ager stabianus, si compone di ambienti di servizio affacciati su un cortile con colonne in laterizio. Gli affreschi, in gran parte già distaccati per motivi conservativi, testimoniano l’alto livello decorativo anche in spazi funzionali.
Il progetto prevede l’apertura al pubblico dell’area archeologica attraverso la realizzazione di percorsi attrezzati e virtuali, con pannellistica esplicativa e installazioni multimediali. L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di recupero e fruizione sostenibile del patrimonio flegreo-vesuviano.






Ultimo aggiornamento
12 Maggio 2025, 11:46