Archeologia

La tutela archeologica include sia i beni già noti, mobili e immobili, sia quelli ancora sconosciuti e conservati nel sottosuolo. Molte delle attività della Soprintendenza sono dirette proprio a individuare e proteggere i beni ancora sepolti tramite procedimenti differenti:

  • indagini di archeologia preventiva in presenza di lavori pubblici e privati in aree vincolate o a rischio archeologico
  • scavi archeologici programmati per studiare e mettere in sicurezza siti archeologici anche a seguito di scoperte fortuite;
  • il recupero del patrimonio archeologico rinvenuto fortuitamente e la prescrizione di misure per la sua salvaguardia;
  • la supervisione delle attività di ricerca da parte di altri soggetti (università, enti locali ecc.) attraverso le concessioni di scavo, rilasciate dal Ministero
  • le attività di controllo diffuso sul territorio;
  • la collaborazione con gli enti locali per l’elaborazione dei quadri conoscitivi archeologici negli strumenti di pianificazione territoriale;
  • la collaborazione con il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri nella prevenzione del traffico illecito dei beni;

La tutela archeologica comprende anche tutte le attività finalizzate al riconoscimento dei beni:

  • inventariazione
  • catalogazione
  • dichiarazione o verifica di interesse culturale

alla loro conservazione:

  • attività di restauro
  • attività di manutenzione
  • attività di prevenzione

e alla loro fruizione e divulgazione:

  • studio
  • pubblicazioni
  • progetti di ricerca e valorizzazione
  • protocolli di intesa e accordi per la fruizione del patrimonio archeologico
  • mostre ed esposizioni
  • collaborazioni con musei statali, civici e altri luoghi della cultura

Ultimo aggiornamento

2 Gennaio 2024, 14:43