La colonia marittima romana di Liternum, fondata nel 194 a.C., sorse sulla sponda sinistra del lago Patria, la Literna palus, un tempo foce del fiume Clanis in quella regione dell’Ager Campanus confiscata dopo le guerre annibaliche.

Recentemente nell’area circostante il Parco Archeologico di Liternum, occupata dalla piazza del Foro e dal Capitolium, è stata completata la riqualificazione, sia del patrimonio archeologico che di quello paesaggistico, all’interno del parco urbano, limitrofo alla costa, esteso per oltre 67.000 mq.

Oltre alla passeggiata naturalistica, all’interno del parco è possibile ammirare i resti della colonia romana pertinenti ad un impianto con funzione termale, da riferire ad un complesso pubblico o ad una ricca domus la cui prima fase è databile al I sec. d.C., di cui attualmente è visibile una vasca colma di acqua lacustre, ancora alimentata da ben tre punti sorgivi naturali presenti a circa 0,70 m di profondità; strutture voltate, relative ad ambienti di sostruzione (forse magazzini e cisterne in connessione con l’area perispondale); ambienti allineati prospicienti il lago, ancora provvisti delle decorazioni pavimentali e parietali. Il limite occidentale dell’area urbana della città è delimitato dalla presenza di un muro di cinta con paramento in opus reticulatum e restauri in opus latericium che, insieme ai criptoportici, delimitavano la piazza forense verso il lago.

A Nord del Foro si può ammirare la prosecuzione della Via Domitiana, che attraversava la piazza forese in senso N-S, il cui basolato si segue da questo lato lungo un tracciato, lacunoso in più punti, lungo oltre 80 m.