Il sito archeologico delle basiliche paleocristiane di Cimitile, situato nella provincia di Napoli, risale al tardo IV e inizio del V secolo. La sua importanza deriva dall’eccezionale concentrazione di sette edifici di culto su un’area di circa 9000 mq, dedicati a santi cristiani e alla Madonna degli Angeli, rappresentando uno dei primi e più significativi insediamenti monastici europei.

Questo complesso basilicale non solo costituisce un patrimonio storico-archeologico di inestimabile valore, ma anche un notevole tesoro artistico, testimoniato da mosaici, pitture e sculture presenti nelle strutture.

Nonostante le variazioni subite nel corso dei secoli, il sito di Cimitile rimane uno dei pochi esempi ben conservati della prima architettura cristiana, fondamentale per lo studio delle prime sperimentazioni architettoniche legate al culto cristiano. Numerose iscrizioni rinvenute, risalenti sia all’epoca imperiale che al periodo medievale, forniscono importanti dati epigrafici, mentre le indagini archeologiche hanno attribuito a Paolino di Nola la progettazione di questi complessi basilicali nel V secolo.

L’accesso al sito è stato reso possibile solo recentemente tramite via Madonnella, mentre nel XIX secolo il complesso è stato oggetto di interesse da parte di studiosi stranieri e di interventi di restauro da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. In particolare, le basiliche di S. Felice e S. Stefano sono state le più analizzate, con la prima che conserva ancora la tomba del santo. Gli interventi edilizi si susseguirono nel corso dei secoli, con notevoli restauri effettuati nel XIX secolo, durante i quali fu anche aggiunto un nuovo campanile. Gli scavi condotti da Gino Chierici nel 1931, seppur contribuirono al recupero di importanti dati archeologici, portarono alla cancellazione di molte testimonianze post-classiche, compromettendo la conoscenza del complesso di Cimitile. Studi successivi hanno suggerito l’originaria natura pagana dell’area, trasformata in un centro cristiano con la costruzione delle basiliche.