Eremo dei Camaldolesi
L’eremo dei Camaldoli è un complesso architettonico composto dall’ex convento, dall’orto conventuale, dalla Chiesa e da una molteplicità di terreni e di pertinenze.
L’eremo dei Camaldoli è un complesso architettonico composto dall’ex convento, dall’orto conventuale, dalla Chiesa e da una molteplicità di terreni e di pertinenze. L’architettura dell’eremo è quella tipica dell’ordine monastico che aveva come stilema la separazione dal mondo civile e dalle città, mediante la costruzione della struttura monastica, costituita da celle con una piccola chiesa a servizio dell’ordine in ampi spazi di territorio incontaminato, protetta dal mondo esterno da una doppia cinta muraria su cui spiccavano due torrette che cingevano l’eremo e lo nascondevano al suo interno. L’ idea principale alla base del progetto era la regola della autosufficienza degli spazi da parte dell’ordine religioso che occupava tale complesso architettonico. Infatti in linea con questa ottica di pensiero vi è la realizzazione della cisterna per l’acqua e gli spazi verdi coltivati.
A scegliere il luogo, abitato con ogni probabilità dagli antichi romani, furono i monaci dell’ordine camaldolese che costruirono nel 1607 un eremo lontano dalla civiltà, in un luogo in cui si poteva ammirare un panorama di rara bellezza. L’Eremo di Vico Equense fu il quinto che la Congregazione dei Camaldolesi di Monte Corona fondò nel Regno di Napoli, dopo quello di Napoli, di Torre del Greco, di Nola e di Maiori (Eremo dell’Avvocata). Dopo molte vicende storiche che attraversano gli anni della rivoluzione napoletana del 1799 ed il regno borbonico fino al decreto del re Giuseppe Bonaparte, che il 13 febbraio 1807 abolì tutte le comunità religiose, il complesso divenne di proprietà della famiglia Giusso che lo acquistò direttamente dalla Corona di Napoli.
L’intera struttura originaria dell’Eremo di Vico Equense è ancora oggi integralmente conservata, ad eccezione di alcune delle 12 celle monastiche – le celle superstiti oggi sono circa dieci -, e della grande Chiesa antistante l’Eremo, intitolata a S. Maria di Gerusalemme, che sono andate distrutte. Oggi la tenuta è costituita da numerosi corpi di fabbrica ed è circondata da 14 ettari piantati ad uliveto e vigneto. Il complesso è costituito da un locale foresteria a servizio del monastero, una antica dimora con i suoi locali storici, un cellaio, una cisterna per l’acqua e la cappella di famiglia. Completa la grande costruzione centrale un pozzo, risalente all’anno 1586 e posto davanti alla villa ed un vasto giardino caratterizzato da alberi intorno, comprese piante quali i carrubi secolari posti lungo il sentiero delle Grottelle, ricco di patrimonio boschivo.
Con nota di trascrizione prot. 1139 del 5.07.1989 l’allora Ministero per i beni culturali e ambientali, oggi MIC, ha esercitato il diritto di prelazione, ai sensi degli artt. 31 e 32 della L.1089/39, su alcune porzioni immobiliari facenti parte del complesso monumentale dell’eremo dei Camaldolesi che nel dettaglio sono:
1) Casa rurale – piano terra seminterrato;
2) Villa Giusso_Abitazione civile – primo piano;
3) Zona di Terreno;
4) Quota comune indivisa di 500/1000 sul locale uso cappella;
5) Quota comune indivisa di 500/1000 su corte antistante la scala di accesso al fabbricato;
6) Quota comune indivisa di 500/1000 sulla scala esterna di accesso al fabbricato nonché sul successivo androne e sulla scala interna coi relativi pianerottoli.
Trattasi di circa n.6 vani posti a piano terra, con sottostanti cantine con cisterna, sovrastanti ambienti sottotetto con copertura ed altro ambiente detto “refettorio dei monaci”.
Attualmente tali ambienti si presentano in stato di abbandono, con impianti vetusti e parte di tali ambienti sono inagibili a causa del dissesto statico dei solai.
I locali, ex celle monastiche, potrebbero suggerire una destinazione d’uso di tipo didattico/formativo oppure ricettivo; l’ambiente “refettorio dei frati” potrebbe ospitare attività culturali quali mostre espositive, attività di studio e presentazioni di eventi culturali.
In passato, sia la famiglia proprietaria dei locali contigui sia un’associazione culturale locale manifestarono interesse a ricevere in comodato d’uso i locali.
Dove si trova
Vico Equense (NA) – località Astapiana – Eremo dei Camaldolesi
Informazioni utili
Liberamente visitabile
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Ultimo aggiornamento
21 Maggio 2024, 11:35